La Consob ha stabilito che non sarà possibile vendere allo scoperto i titoli finanziari quotati a Piazza Affari fino al 14 settembre 2012. Il precedente divieto di short selling era scaduto alle ore 18 di venerdì 27 luglio. L’autorità di vigilanza ha deciso di prolungare il divieto considerando il “perdurare delle condizioni di incertezza dei mercati” e “per garantire l’ordinato svolgimento delle negoziazioni e la tutela degli investitori”.
vendite allo scoperto
Consob: proroga vendite allo scoperto fino al 15 Gennaio 2012
La Consob ha deciso di prorogare ancora una volta lo stop alle vendite allo scoperto iniziato il 12 Agosto scorso sulla paura di nuovi crolli speculativi e portato avanti di volta in volta ogni volta che ci si trovava vicino alla sua scadenza. Nelle delibere (n°17992 e 17993) pubblicate sul sito ufficiale abbiamo i dettagli del provvedimento, che ancora una volta viene scelto come misura contro la volatilità che i mercati hanno dimostrato negli ultimi mesi.
Le vendite allo scoperto si intendono sui titoli azionari italiani quotati sul mercato e vieta di fatto la vendita di titoli non presenti in portafoglio con efficacia dal 1° Dicembre 2011 alle ore 00:00.
Borsa Italiana: Consob proroga (ancora) il divieto di vendite allo scoperto
L’introduzione del divieto alle vendite allo scoperto (o “posizioni corte”) introdotto dalla Consob il 12 Agosto scorso sono state già prorogate una volta e la scadenza naturale sarebbe stata il 30 Settembre 2011. Nella giornata di oggi l’ennesima decisione in proposito deliberata dall’ente indica una nuova proroga che estende il divieto fino all’11 Novembre e gli obblighi informativi sulle posizioni ribassiste rilevanti fino al 25 Novembre.
In collaborazione con le autorità di controllo di altri Paesi come Francia, Spagna, Belgio e Grecia, anche l’Italia decide, viste le condizioni di mercato, di continuare la stretta a quella che viene chiamata “speculazione ribassista”.
Piazza Affari: l’apertura del mib dopo il “regime di trasparenza”
L’intervento della Consob sulle vendite allo scoperto tenta di dare una stretta alla speculazione dopo il Venerdì nero delle Borse mondiali.
L’italia, che ha sicuramente “sofferto” più degli altri in quanto a perdite, vara il regime di trasparenza che costringe a comunicare le posizioni allo scoperto proprio alla Consob;
Borsa Italiana: vendite allo scoperto, stretta Consob
A partire da oggi, lunedì 11 luglio del 2011, a Piazza Affari, riguardo alle vendite allo scoperto, scatta per le posizioni ribassiste rilevanti, fino al 9 settembre del 2011, l’obbligo di comunicazione alla Consob. A darne notizia con un comunicato è stata proprio la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa che quindi corre ufficialmente ai ripari dopo il venerdì nero dell’8 luglio del 2011.
Consob multa Mediobanca, Equita e Cheuvreux: violato divieto vendite allo scoperto
La Consob, Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, in questo caldo mese d’agosto non è andata in vacanza. Mercoledì scorso, infatti, la Commissione,
Ue spinge introduzione tassa sulle banche
Perché a pagare il prezzo salato della crisi devono essere solo i lavoratori mandati a casa ad ingrossare l’esercito dei disoccupati? Ebbene, per l’Ue è
Derivati: Commissione Ue proporrà nuovo sistema di controllo
La decisione di ieri della Germania di bloccare le vendite allo scoperto ha destato scalpore ed ha contribuito ad affossare le Borse visto che di
Germania blocca vendite allo scoperto e le Borse crollano
In Germania la Commissione di vigilanza sulla Borsa tedesca, a sorpresa, ha annunciato il blocco delle vendite allo scoperto; a tale decisione i mercati azionari
Il caso Volkswagen in Borsa spiega molto bene l’assurda situazione creata dal mercato dei derivati
Il caso del titolo Volkswagen, che in due sedute ha guadagnato il 220%, trascinando con se il listino di Francoforte fino al + 11,6% , e arrivando per pochi minuti ad essere la prima societa al mondo per capitalizzazione, è emblematico per dimostrare ancora una volta che gran parte dei movimenti recenti dei mercati azionari non è spiegabile solo con il peggioramento delle condizioni macro, ma anche e soprattutto con gli eccessi degli strumenti derivati. Volkswagen guadagna il 530% dall’inizio dell’anno senza alcuna motivazione apparente di tipo fondamentale. Secondo gli esperti a guidare la folle corsa del titolo degli ultimi giorni ci sono solo ragioni tecniche. Fatto scatenenate della bagarre intorno al titolo è stata l’annuncio dell’intenzione di Porsche a sorpresa di arrivare a controllare il 75% del capitale di Volkswagen. Ciò significa che al 42% già posseduto aggiungerà le azioni che derivano dall’esercizio di tutte le opzioni d’acquisto in circolazione (corrispondenti a un altro 31,5% del capitale), costringendo gli intermediari a chiedere la consegna delle azioni Volkswagen.
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