Torna il rosso su tutte le borse mondiali, segnale che l’euforia portata sui mercati dall’acquisto di Fannie Mae e Freddie Mac è durata un solo giorno. E se ieri in Europa il calo c’è stato, ma moderato (perdita massima il -1% di Parigi), stessa cosa non si può dire di Stati Uniti e Brasile. Nel paese a stelle e strisce lo Standard & Poor’s 500 ha perso il 3,4%, segnando il peggior calo da un anno e mezzo ad oggi; in Brasile invece il Bovespa ha lasciato sul terreno il 4,5%. Ma vediamo con ordine cosa è successo.
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Google e Microsoft continuano a sfidarsi nella navigazione online: l’arrivo di Google Chrome minaccia la supremazia di Explorer
Prosegue intensamente la sfida tra Google e Microsoft nell’ambito della navigazione online. La società statunitense sta infatti lanciando sul mercato un nuovo software di navigazione,
Wall Street: chiusura in parità, dominano petrolio e mercato immobiliare
Seduta contrastata a Wall Street: dopo un’apertura negativa i più importanti indici hanno oscillato intorno al livello di parità lungo tutta la seduta. Segno positivo per l’indice Dow Jones, che guadagna lo 0,23%, segno negativo invece per il Nasdaq, arretrato dello 0,18%. Giornata positiva in particolare per i titoli del settore energetico che hanno risentito positivamente dell’andamento del prezzo del petrolio. Se infatti ad inizio giornata il petrolio era in discesa a 113 dollari al barile a causa dei brutti dati riguardanti le prospettive dell’economia europea, poco prima della chiusura delle contrattazioni il greggio si è portato a quota 117 dollari al barile segnando un rialzo del 2%. A spingere al rialzo il prezzo del petrolio è stata la possibilità che si verifichi negli Stati Uniti un nuovo picco negativo dell’offerta in seguito all’arrivo nel Golfo del Messico di un nuovo e disastroso uragano (nel Golfo del Messico si trova la maggior parte delle raffinerie e dei pozzi petroliferi americani).
Fannie Mae e Freddie Mac crollano in borsa sulle ipotesi di un nuovo intervento del Tesoro americano
Sono giorni di tensione in Borsa per Fannie Mae e Freddie Mac. I titoli dei due colossi dei mutui americani hanno perso circa il 25% nell’ultima seduta a Wall Street arrivando a toccare livelli che non si vedevano dal 1990. Motivo di questo ennesimo crollo sono è la possibilità di un intervento del tesoro americano volto a ricapitalizzare le due aziende per cercare di scongiurarne il fallimento. A scatenare l’ondata di vendite è stata la notizia dell’incontro dei manager con dei rappresentanti del tesoro, cosa che ha dato consistenza a quelle che prima sembravano solo voci. Preoccupa gli investitori il fatto che l’arrivo di nuova liquidità determinerebbe con tutta probabilità un crollo del valore delle azioni o persino, secondo il settimanale Barron’s, una nazionalizzazione e quindi l’eslusione dei vecchi soci.
Buffet ha pronti miliardi di dollari per Berkshire Hathaway, dopo la terza caduta consecutiva in borsa della società
Berkshire Hathaway Inc., la compagnia assicurativa statunitense posseduta dall’investitore miliardario Warren Buffet, ha riportato il suo terzo declino borsistico consecutivo, a causa della pressione dei
La crescita dello shopping back-to-school fa aumentare i guadagni di Wal-Mart e Costco
Wal-Mart Stores e Costco Wholesale Corporation, le due multinazionali statunitensi leader nella grande distribuzione, hanno fatto rilevare degli ottimi guadagni a luglio in seguito ai
Yahoo conferma il suo consiglio d’amministrazione: rimane da colmare il gap con Google
Gli investitori di Yahoo!Inc. hanno eletto il nuovo consiglio di amministrazione della compagnia, sostenendo l’amministratore delegato Jerry Yang con l’85% dei voti, dopo la “battaglia”
La FED estende il termine per i prestiti d’emergenza dopo i fallimenti a catena delle banche statunitensi
La Federal Reserve ha esteso i suoi programmi di prestito d’emergenza per le società quotate a Wall Street fino a gennaio 2009, dopo che i
LG e Samsung superano Motorola nel fatturato: la quotazione della compagnia statunitense ne risente pesantemente
Il declino che Motorola, la quale dieci anni fa era la più grande azienda produttrice di telefonia mobile, riporterà probabilmente nell’ultimo trimestre del 2008 è
I costi delle catastrofi si rivelano dannosi per i profitti della Hartford
La Hartford Financial Services Group, la settima maggior compagnia assicurativa statunitense, ha riportato una perdita di 13 punti percentuali a causa dell’aumento dei costi delle
General Electric si semplifica per spingere la crescita: riduzione servizi finanziari
General Electric si appresta a varare un piano di riorganizzazione interna volto alla semplificazione della struttura aziendale. Obiettivo finale è la valorizzazione dei settori più validi per la crescita per dare nuova spinta al titoli in borsa. La strategia attuale sembra una prosecuzione di quella iniziata già l’anno scorso con la vendita del settore di produzione di materie plastiche ad una società saudita per 11,6 miliardi di dollari.
Le divisioni di business passeranno da sei a quattro: finanza, energia, industria e media. Verranno infatti combinate le attività di credito a consumo per la clientela privata con i servizi finanziari per le imprese; dalla divisione infrastrutture verrà tolta la sezione attinente la produzione di energia e la parte restante verrà unita alle attività dell’area di produzione di beni di consumo e a quella per le attrezzature sanitarie. Infine resterà la divisione media NBC Universal. Interessante in particolare la nascita della divisione energia, molto promettente in quanto a tassi di crescita e la riduzione del peso dei servizi finanziari all’interno del gruppo (peso che nel 2010 sarà del 40% sul totale delle attività).
Continuano a scendere le richieste di beni durevoli statunitensi
Le richieste di beni durevoli statunitensi sono probabilmente scese a giugno a causa dell’aumento dei costi delle materie prime apportati dalle compagnie per limitare le
Alti profitti per la Amazon grazie a una attenta politica dei prezzi
Amazon.com Inc., la maggior compagnia per acquisti del web, ha riportato un profitto più alto rispetto alle stime degli analisti nel secondo quarto del 2008,
Ballmer ha pronti milioni di dollari per far ripartire la Microsoft
Il general manager della Microsoft Corporation, Steve Ballmer, ha affermato che intende spendere milioni di dollari al fine di stabilizzare gli affari non redditizi su