10/01/08. Dopo lo scivolone degli ultimi giorni della borsa di Wall Street, ci si aspettava un ulteriore recesso degli indici azionari statunitensi. Invece Wall Street riprende fiato, gli indici americani si sono spinti decisamente al rialzo ieri nell’ ultima ora di contrattazioni, chiudendo alla fine in buon progresso. Il Dow Jones ha guadagnato l’1.16% a 1273, l’S&P500 l’1.36% a 1409, il Nasdaq e’ avanzato +1.39% a 2474.
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CRISI MUTUI: James Cayne, CEO di Bear Stearns, rinuncia alla carica
Dopo la rinuncia alla carica di ceo di Charles Prince (di Citigroup, prima banca Usa, almeno fino all’attuale crisi dei mutui subprime…), di Stan O’Neal della Merrill Lynch, un’altra personalità della finanza, James “Jimmy” Cayne, 73 anni, getta la spugna di fronte al vortice di crisi che sta colpendo le banche USA, pare però che non abbia deciso di abbandonare la banca, vi resterà infatti come Presidente, nutre quindi buone speranze?
Mutui in crisi
Gli economisti non sono ottimisti in merito alla situazione economico-finanziaria soprattutto relativamente all’economia USA. Gli aumenti del prezzo del petrolio di questi ultimi giorni, l’aumento della disoccupazione in America, la crisi che ha colpito la borsa di Wall Street, sono solo gli ingredienti di una imminente recessione, le cui probabilità stimate sono superiori al 50%.
Questi eventi hanno spinto le più importanti banche centrali ad immettere in due tranche (previste rispettivamente per il 14 e il 28 gennaio) di un’ammontare totale di 60 miliardi di dollari.
Wall Street chiude in rialzo
Gli indici statunitensi di nuovo in rialzo grazie all’annuncio diffuso riguardo un piano voluto da banche volto a stabilizzare il problema della liquidità del sistema bancario. Per quel che riguarda le imprese, General Electric mostra segnali di crescita progressiva soprattutto a seguito di un’attenta valutazione del proprio operato e dopo aver annunciato un progresso dell’11% nei propri ricavi. In ambito sanitario la Cooper, leader nella fornitura di apparecchiature mediche, subisce un calo del 7% dopo la pubblicazione di un dossier trimestrale in cui i bilanci risultano nettamente inferiori alle attese.