Come gia spiegato nei primi articoli, i limiti dell’analisi tecnica sono compensati mediante uno studio fondamentale delle aziende: l’analisi tecnica non può per esempio prevedere o ipotizzare il fallimento di un’azienda, come invece studi dei bilanci della stessa possono indicare. Questo limite può essere compensato comunque, mediante l’individuazione delle debolezze grafiche e quindi delle situazioni sfavorevoli per investimenti rialzisti di lungo periodo.
Rumors di mercato parlano di un possibile fallimento di General Motors, azienda di rilievo mondiale quotata nel mercato NYSE.
Mediante una tecnica di analisi gia proposta nei precedenti articoli (ovvero il confronto tra l’andamento di uno strumento finanziario e un’indice di riferimento) proviamo ad individuare gli aspetti critici che hanno portato ad una perdita di valore delle azioni a dir poco vertiginosa.
Dal 1991 al 2003 circa si può notare una certa concordanza nei due valori: non vi sono divergenze degne di nota tra i due prezzi, pertanto fino a quel momento non si sono presentati presupposti ne di debolezza ne di forza relativa.
Dal 2003 in poi gli andamenti hanno seguito strade diverse: abbiamo individuato sul grafico una serie di massimi e minimi discordanti e ne abbiamo segnalato le divergenze con le trend-line (di colore rosso, blu e verde).
Come si nota le divergenze davano un chiaro segnale di debolezza di General Motors rispetto all’indice.
Non solo: i massimi degli anni 1998-1999 di GM superiori a 130 non sono più stati visti, mentre i massimi dello stesso periodo del Dow Jones sono stati ampiamente superati nel 2006.
Ora le quotazioni sono intorno ai 6,96. Valori inferiori ai minimi del 1974 (circa 17 euro per azione), area che se sarà recuperata diventerà una forte resistenza per l’eventuale ripresa.
Il quadro grafico è quindi negativo da diversi anni e ancora non vi è alcun segnale di ripresa degno di nota. L’investimento in questa società rimane ad altissimo rischio: per chi intende comunque operare su questo titolo, è consigliabile l’uso strumenti derivati al fine di limitare il rischio e quindi l’eventuale perdita.