Giappone: il rialzo dello yen sarà la priorità del nuovo governo

Una valuta nazionale eccessivamente forte e apprezzata rappresenta un problema economico di non poco conto: ne sa qualcosa il Giappone, con il governo che si è visto costretto a svelare una lista di proposte politiche volte a calmierare gli effetti devastanti del super yen. Tokyo sta dimostrando insomma una forte preoccupazione per questo trend eccessivamente rialzista, tra l’altro ha anche raccomandato che le misure in questione possano essere implementate dalla nuova amministrazione nazionale, la quale comincerà a formarsi nel corso di questa settimana (si tratta dell’ennesimo cambio di esecutivo per lo stato nipponico). La terza economia mondiale è dunque alle prese con dei forti problemi monetari.

In particolare, queste proposte sono molto variegate: nel lungo elenco, infatti, sono inclusi provvedimenti relativi al sostegno delle esportazioni e di tutte quelle piccole imprese e aziende che sono state sfavorite dall’impatto della divisa. Il rischio è molto serio, potrebbe venire compromessa la ripresa economica di una nazione che si sta riprendendo lentamente dalle devastazioni del terremoto e dello tsunami di cinque mesi fa. Inoltre, non bisogna dimenticare che la monarchia asiatica è dipendente in larga misura dall’export. Non è un caso che questi suggerimenti siano stati avanzati in questo clima di campagna elettorale: i giapponesi hanno bisogno di una leadership forte che sappia trionfare dove gli altri hanno finora miseramente fallito. L’attenzione, poi, deve rimanere molto alta sullo yen, almeno fino a quando questo continuo rally non sarà terminato.

Il ministro dell’economia Kaoru Yosano è stato molto esplicito in tal senso:

Speriamo vivamente che il nuovo esecutivo possa ascoltare queste proposte e che riconduca l’economia e la finanza sul giusto sentiero.

Decisivo sarà anche il ruolo della banca centrale e non potrebbe essere altrimenti: dall’istituto si attendono segnali forti e una politica di interventi importanti e strategici, il tutto sempre in stretta collaborazione con qualsiasi governo dovesse emergere dalle urne.