Le incertezze dei leader europei in merito a un nuovo piano di salvataggio per l’eurozona stanno indebolendo anche le altre valute straniere: in particolare, il real brasiliano ha risentito in maniera piuttosto pesante di questa situazione, tanto da essere stato scambiato ieri a quota 1,7875 nei confronti del dollaro, un livello decisamente più alto rispetto alla chiusura precedente (per la precisione i reais necessari per ottenere un dollaro erano pari a 1,7755). Il summit comunitario di domenica potrebbe addirittura essere posticipato a causa del disaccordo che regna a livello politico ed economico; in particolare, gli unici due leader che sembrano per il momento in sintonia sono quelli delle due principali economie continentali, Francia e Germania, quindi Nicolas Sarkozy e Angela Merkel.
Il weekend che inizia domani potrebbe essere decisivo per la ricerca di una soluzione di breve termine, ma intanto il Brasile guarda con preoccupazione a tutto questo. Il real è riuscito ad arrivare ieri fino a quota 1,8038 nei confronti della moneta verde, uno dei livelli più deboli delle ultime due settimane di contrattazioni, poi le perdite sono state in qualche modo compensate. Tra l’altro, bisogna anche tenere conto che sono in previsione anche nuovi tagli dei tassi di interesse da parte della banca centrale della nazione sudamericana, una operazione che si sta rendendo necessaria per tenere sotto controllo la crescente inflazione.
L’istituto di credito centrale carioca ha provveduto a tagliare proprio due giorni fa il tasso relativo al sistema di mercato aperto Selic (Short for Sistema Especial de Liquidação e Custodia) di mezzo punto percentuale, in linea con gran parte delle stime e delle aspettative. L’indice dei prezzi al consumo è ancora una forte preoccupazione per il paese in questione, tanto che a ottobre si è assistito a un rialzo dello 0,42%; l’inflazione è attualmente superiore al 7%, un valore che si punta a ridurre fino al 6,5% almeno.
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