I prezzi del petrolio si sono stabilizzati al di sotto dei 79 dollari il barile sui circuiti telematici asiatici. Il Wti di dicembre raggiunge i 78,78 dollari il barile (10 cent di rimbalzo) dopo la perdite di 1,82 dollari a 78,68 dollari ieri sera alla chiusura ufficiale del Nymex. Anche il Brent guadagna 10 cent a 77,36 dollari. Il dollaro continua a perdere valore nei confronti dell’euro scivolando fino a 1,5064, il minimo degli ultimi 14 mesi. Risultano così svantaggiate le imprese italiane che esportano in Paesi dove la valuta dominante è il dollaro. Costoro devono farsi pagare in dollari e una volta in Italia sono costretti a cambiare dollari con euro: per non perdere ricavi possono decidere di aumentare i prezzi (a discapito della competitività) oppure lasciare tutto così, rinunciando a guadagni non indifferenti, in attesa però che il cambio euro dollaro subisca variazioni. Predomina così la cautela sul mercato in attesa di nuovi segnali sul rafforzamento dell’economia Usa, soprattutto sull’andamento dell’occupazione e dei consumi.