La rupia indiana prosegue imperterrita il proprio declino nei confronti del dollaro americano: ormai si è giunti a un vero e proprio record negativo da questo punto di vista, dato che la valuta asiatica è ormai giunta al suo quarto giorno consecutivo di ribasso. Che cosa sta accadendo di preciso? In pratica, gli investitori sono molto sensibili ai rischi monetari e i timori crescenti in relazione alla crisi del debito sovrano dell’eurozona la fa da padrona, coinvolgendo anche nazioni emergenti e in rampa di lancio come l’India. La moneta verde è così riuscita a battere il suo record precedente nei confronti della rupia, attestandosi a quota 54,21 (giusto un giorno fa questo stesso valore era pari a 53,88 rupie), con dei picchi anche superiori che non si sono però mantenuti nel corso della giornata.
Il sentimento di preoccupazione è giunto a livelli incredibili quando l’euro è sceso al di sotto della soglia psicologica di 1,30 dollari, il che ha fatto subito pensare a una rimonta importante da parte della divisa statunitense. In effetti, quest’ultima è stata capace di guadagnare ben ventuno punti percentuali nei confronti della rupia indiana e in soli nove mesi (da marzo ad oggi per la precisione); in questa maniera, la valuta asiatica ha conquistato la poco invidiabile palma di peggior performer dell’anno a livello continentale.
La crisi del Vecchio Continente influisce su Nuova Delhi e dintorni tramite l’alta inflazione e il rallentamento della crescita economica: in pratica, in questa maniera non c’è alcuna possibilità di deficit di bilancio migliori e le conseguenze sono tutte negative. Il clamore per questo rally al contrario ha spaventato le autorità indiane, le quali hanno chiesto espressamente alla banca centrale del paese, la Reserve Bank of India, di intervenire prontamente: l’istituto di credito interverrà per gestire al meglio la volatilità, ma c’è anche chi si attende delle misure volte a potenziare la politica economica nazionale.
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